Shell
Jaleh Nezamdoust, Dario Scala, Monica Lasagni, Martina Scattaglia, Giulia Giannerini, Angelo Massaro, Federica Barbieri, Sara Menegatti, Yana Drumeva, Margherita Righini
Luogo dell’evento: Via del Rondone 2/E
Data dell’evento: Gennaio 2012
IDENTITÀ IN TRAMA
Anche quest’anno Casagallery “Itinerante”, propone per Arte Fiera Off 2012, quattro eventi artistici all’interno di spazi pubblici e privati. In via San Felice 33, al secondo piano nella Casa studio di Claudio Rosi, vedremo Attack 1, sempre in via San Felice, ma al piano terra del 33/a, all’interno dello Show Room “Lulu Talune”, verrà allestito l’evento Attack 2, in via del Rondone 2/e nello Show Room dei F.lli Broche, si potrà vedere Shell e alla galleria d’Arte Tedofra, in via Belle Arti,50 si potrà visitare la mostra FingerPrints. Gli eventi contamineranno le varie arti tra sculture, installazioni, pittura, video performance e saranno visibili durante la White Night Arte Fiera Off, sabato 28 gennaio, aperti fino alle ore 23. Gli artisti partecipanti provengono da più nazionalità, si sono formati all’Accademia di Belle arti di Bologna ed espongono sotto un denominatore comune: lo spazio, l’ interpretazione del l’ambiente con cui dialogano che può essere la casa, lo studio o la galleria, ma mai allontanandosi dal loro sentire quotidiano, dalla loro ricerca personale e intima. Un percorso che si snoda e si riflette guardando le loro opere installate. Giulia Giannerini non esita a ritornare al passato, mostra un ricordo molto vicino al suo vissuto, fotografie di comodini antichi. Li fotografa così’ come li trova, segni del passaggio di un’altra persona. Federica Barbieri s’incorona. Un atto più che esplicito di soggettivismo e autocelebrazione della propria identità. L’oggetto del rito è un collare di metallo color argento ed è costruito dall’artista manualmente. È forse una gabbia? Con un chiaro riferimento alla cerimonia della tribù dei Padaung, le cui donne vivono con collari in ottone che provocano allungamenti del collo. Monica Lasagni crea un indumento intimo, una coulotte, fatto di capelli e di ricordi, in cui all’estremità troviamo un ciondolo non identificabile. Il riferimento al femminile è esplicito. Anche Angelo Massaro ci sembra un nuovo stylist, vuole lanciare una nuova moda o la memoria di una moda passata, ma se guardiamo attentamente, l’abito maschile è statico, non ha vita, sembra in un riposo eterno, in un silenzio metafisico.Annalisa Dall’Oca