La Repubblica di Galeano
Andrés Galeano
Luogo dell’evento: Vicolo Cattani, 4/B (1° sede di Casagallery Itinerante)
Data dell’evento: Marzo 2008
Pur nella complessità eclettica di Andrés Galeano, non è difficile scovare una matrice poetica che accomuna l’operatività del giovane artista spagnolo. L’uso differente di diversi linguaggi artistici (dalla performance alla fotografia, dal video alle installazioni) costituisce la prova di una costante ricerca e di un approccio all’indagine che deriva probabilmente dai precedenti studi filosofici: con uno sguardo che oltrepassa la superficie del banale, l’osservazione di Galeano, si presenta apparentemente come quella di un bambino o, come egli stesso preferisce nella sua seconda identità, come quella di un clown, per marcare, in realtà, una riflessione di profondo contenuto morale come ben mostrano i lavori fotogafici a cui a dato il nome di “Pollicinema” (2006/08). L’aspetto ludico è, dunque, un segnale che contraddistingue l’attività di Galeano e l’ironia che proietta sugli eventi pone lo spettatore sul piano di un interazione immanente: come interpretare il video “Nudo che sale e scende due scale mobili”(2008) se non come una critica all’uomo post-moderno? Certo una riflessione imbarazzante per la “scimmia evoluta”, ma non prima di un sorriso! Allo stesso modo la serie dei francobolli rivisitati, dal titolo “Republica Galeano”(2008) gioca satiricamente con l’emblema di Juan Carlos I “s-regalizzando” la figura ieratica ma lasciando spazio ad una complessa riflessione sui sistemi di potere e sulla realtà, che inaccettabile, va ricreata a mo’d’artista. Un’ improbabile dittatura, quella nel mondo dell’arte, il cui unico scopo è liberare l’individuo dalle imposizioni e dalle costrizioni sociali; certo non anarchia ma comprensione dell’intimo umano. La stessa finalità conoscitiva porta il giovane spagnolo, insieme a Matteo Guidi, ad indagare sulla sonorità gutturale delle pause durante la comunicazione: con la video-installazione “ [ae:m] ” (2007), infatti, è il suono del “pensiero incerto” ad emergere e a costituire una sorta di codice “pre-babelico” che accomuna la “specie raziocinante”. Il ragazzo “del Siglo De Oro”, secondo l’appellativo affibbiatogli dal curatore Pietro Lenzini, del passato glorioso conserva solo la fierezza di uno sguardo regale e profondo, perchè è il Presente, nella sua ricerca, ad essere l’oggetto di prelievi e manipolazioni per un’ indagine che nella veste di gioco possa rivelare un altro aspetto di quell’ essenza plurimorfe chiamata verità.
Alice Zannoni