FingerPrints
Tomomi Takamatsu
Luogo dell’evento: Galleria Tedofra – Via Belle Arti, 50 – Bologna
Data dell’evento: Gennaio 2012
Le opere che compongono FingerPrints parlano della vita quotidiana legata a una tradizione, quella giapponese, che si rinnova attraverso il contatto con la cultura Occidentale.
È il racconto della vita personale e delle radici culturali che compongono la personalità dell’artista e dello spettatore che vi si specchia. Come un pennello lascia una traccia sul foglio attraverso un gesto sicuro della mano, così con la sua manualità l’uomo lascia un segno della sua opera attraverso il tempo e lo spazio. FingerPrints richiama l’impronta delle dita sul mondo che ci circonda, l’importanza che ha per la nostra vita quotidiana e per lo sviluppo della nostra cultura. L’opera di Tomomi Takamatsu è fortemente legata all’impronta lasciata dalle tecniche manuali sulle tradizioni culturali: l’imprinting della raffinata cultura giapponese non può che essere evidente, ma si arricchisce della scoperta di nuovi punti di vista dovuti all’esperienza dell’artista in Occidente, che fin dall’infanzia l’ha portata in America e poi in Europa. In Italia, in particolare, ha trovato altre tradizioni artistiche con cui confrontarsi, permettendole di recuperare una propria sensibilità che si stava perdendo nell’esagerata mole di informazioni di una grande metropoli come Tokyo.
In un mondo dove ogni individuo è sovrastato da informazioni continue, tutto rischia di diventare superficiale. La ricerca dell’artista diventa quindi aprire gli occhi per osservare con il proprio cuore, fino a elaborare la visione attraverso le mani. Il recupero delle tradizioni dell’artigianato artistico è fondamentale per l’artista, perché le permette di ridare nuova vita alla tecnica, troppo spesso abbandonata in funzione di un risultato immediato. In Giappone, la tecnica è sempre stata il mezzo essenziale attraverso cui raggiungere l’arte, perché solo con la perfezione tecnica si può fare arte: è lo stesso concetto alle origini del pensiero greco, dal cui termine téchnê (arte) deriva anche technikòs (tecnico), ovvero “conforme all’arte”. Mentre in Giappone i maestri di arti manuali diventavano Ningen Kokuh (Tesori nazionali viventi), in Occidente si è andato perdendo il senso stesso della trasmissione dei saperi e delle tecniche.
Per l’artista giapponese realizzare un’opera vuol dire osservare l’essenzialità della forma e, con un unico gesto manuale, agire sulla materia con, allo stesso tempo, un’attenzione estrema e una precisa intenzione. Per questo Tomomi Takamatsu ha seguito un percorso di studio e ricerca in Italia, alle radici della storia dell’arte e del design, influenzata dalla contaminazione tra mezzi espressivi e tecniche artistiche differenti. Attraverso lo studio della tradizione musicale e artistica ha quindi recuperato una propria sensibilità spirituale ed estetica, perché dallo studio di ciò che è stato lasciato dagli antichi possiamo capire quali sono il nostro stile e gusto personali.Luca Della Casa