LA LUNA STASERA E’ BLU
Luogo dell’evento: Ex Refettorio delle Monache, Istituto Storico Parri – Museo della Resistenza, Via San Isaia 20, Bologna
Data dell’evento: dal 13 ottobre al 20 ottobre 2018
Vernice: sabato 13 ottobre 2018, da ore 18.00 alle 21
Casagallery Itinerante, presenta, nella XIV Giornata del Contemporaneo – AMACI –
la seconda mostra personale di GIULIA BONORA, con l’esposizione di una serie di ceramiche realizzate durante la residenza Sundaymorning@ekwc, European Ceramic Work Centre, a cui l’artista ha partecipato nell’estate 2017-2018.
A cura di Claudio Rosi
Organizzazione e comunicazione di Barbara Ceciliato
Testi critici di: Grazia Tassi e Rosetta Termenini
Il blu ingobbio, liquido e acquoso, o più pastoso e opaco, colore estraneo al cibo, riveste come tinta del profondo, dello spirito e dell’inconscio, le opere di Giulia Bonora. Parti di forme, di strutture nate prima come prototipi di tavole alimentari per divenire poi sculture, create per custodire, per accogliere, per nascondere il cibo e rivelare il concetto stesso che lo lega alla sua ricerca: dall’azione primitiva umana della caccia a quella più recente del rapporto complesso, viscerale e personale tra l’alimento e l’individuo, tra un’attività comune, collettiva e la rivelazione privatissima di chi siamo, noi e l’artista stessa.
L’esposizione, dunque, di elementi, di segni, di sintagmi in scultura, per Bonora nati sempre prima nel progetto e dal disegno, come ad indicare un alfabeto linguistico, nel corso del tempo, quello dello sviluppo tecnico e quello soprattutto dell’osservazione emotiva di sé, porta i frammenti delle singole parti, al confronto, al contatto l’una con l’altra, al fraseggio, al suggerimento di divenire un tutto, ad essere l’incipit di un discorso futuro, successivo, fluente e scorrevole, di una scultura autonoma, libera dai supporti, più organica, di cui si ha una traccia qui nella forma naturale e imperfetta della luna.
E, ispirata dallo scrittore giapponese Natsume Sōseki, secondo il quale la traduzione letterale dell’espressione “Ti amo” è “La luna stasera è blu”, Giulia Bonora ci invita a leggere in maniera meno tecnica i suoi segni espressivi, ad indulgere verso un’interpretazione più libera e poetica, scivolando dalla sintesi del suo alfabeto, verso la fluidità accogliente e sinuosa del suo prossimo racconto per forme.
Grazia Tassi
La pietra filosofale
Nelle opere di Giulia Bonora esposte all’Istituto Storico Parri – Museo della Resistenza, durante la XIV Giornata del Contemporaneo, si possono immediatamente percepire alcuni elementi fondamentali della sua poetica: il colore blu in primis, l’alchimia della trasformazione chimica e filosofica, i rimandi a mondi misteriosi. L’esposizione, il cui titolo è La luna stasera è blu, è stata curata da Claudio Rosi, con organizzazione e comunicazione di Barbara Ceciliato, entrambi fondatori di Casagallery Itinerante.
Mi soffermerei sul processo alchemico che porta con sé una serie di rimandi ad un sistema esoterico antico attraverso vari linguaggi dalla fisica, alla chimica, all’astrologia, toccando la storia dell’arte.
In Contenitore scoperto Giulia ricrea, attraverso gli stessi processi chimici, lo smalto utilizzato durante il periodo egizio. Il pigmento blu per gli egiziani era il colore simbolo del cielo e delle divinità celesti.
In Ponte si evidenzia il passaggio, la trasmutazione. L’opera è realizzata con legno e ceramica dipinti di blu. L’alchimia propone un’esperienza di crescita attraverso un processo di liberazione spirituale che può avvenire attraverso passaggi di stato e materia.
L’opera Passaggio interrotto mostra un percorso faticoso, una difficoltà di mutamento, quasi un’alienazione della conoscenza, in quel tubolare di metallo che non riesce a trovare la sua base d’appoggio.
In Torre blu due torri di ceramica di colore blu di diverse sfumature, derivanti dai test fatti nel tentativo di individuare la giusta tonalità, si evidenzia una ricerca di salvezza, il colore che si fa vivo, si modifica e tramuta. Gli smalti alternano colori opachi e lucidi e al tatto ricordano la sensazione dei velluti .
In Segmenti si scorge ancora un cammino filosofico e spirituale, la ricerca della panacea universale attraverso il viaggio e l’evoluzione. Una serie di tubolari di ceramica blu cercano di creare un percorso circolare sul pavimento, che però rimane discontinuo, interrotto. La circonferenza frammentata termina con un groviglio di fili di metallo e sferette di acqua sparse casualmente. L’acqua è uno dei quattro elementi della cosmogonia, simbolo di intuizione, creatività e adattabilità.
L’elemento dell’acqua viene utilizzato dall’artista anche in Provvista, un contenitore di ceramica riempito di sferette d’acqua. L’acqua ne è imprigionata: essa è il principio primordiale che determina la vita, l’archè, per cui deve essere custodita, preservata.
L’opera Luna riprende il titolo della mostra: La luna stasera è blu. Vediamo, infatti, un’emisfera di colore blu, che rappresenta la luna, poggiata su un cubo di vetro trasparente, con uno specchio che riflette il colore interno della scultura, che è giallo. Un colore che ritroviamo nel processo alchemico, come trasformazione psichica attraverso l’emozione.
Non dobbiamo quindi leggere il lavoro artistico di Giulia come un solo procedimento tecnico, di ricerca di pigmenti e materiali, ma piuttosto dobbiamo entrare in una sfera metafisica in cui la scienza, la natura e l’anima si incontrano. Giulia indaga i confini tra reale e immaginario, attraverso la storia e le origini dell’uomo, forse tentando di darci qualche indicazione sulla via da percorrere per raggiungere la rinascita, l’espansione ed un nuovo potere germinativo, all’interno di una dimensione mitica e onirica.
Rosetta Termenini